Le parole di Ivan Juric alla vigilia di Torino-Sampdoria: ecco l’intervento dell’allenatore in conferenza stampa
Ivan Juric interviene in conferenza stampa alla vigilia di Torino-Sampdoria. Ecco le sue parole: “Sarà una partita difficilissima, la Samp ha fatto un grande campionato l’anno scorso e hanno anche un Caputo in più. I ragazzi? Un po’ di stanchezza c’è, abbiamo ancora un giorno e mezzo per recuperare: se non entriamo bene sarà dura”. Su Praet: “Già l’altro giorno pensavo di farlo giocare, poi ha avuto una distorsione alla caviglia, ma lo staff medico è stato bravissimo a rimetterlo in sesto. L’idea era di ricominciare a metterlo dentro, ma per questo motivo non l’ho messo dall’inizio a Milano, ora ha questa caviglia un po’ dolorante, vediamo. Tra Belotti e Sanabria? Vediamo, devo ancora pensarci bene”.
“Il Torino è in un processo di cambio di leadership”
“Nuovi giocatori? Sono pochi quelli nuovi… Io penso che non si deve perdere di vista quello che c’era. Tra Torino e Sampdoria ci sono anni luce vedendo gli ultimi anni, non bisogna perderlo di vista questo. La squadra ha fatto passi in avanti notevoli, impressionanti, a livello di gioco. Non sono arrivati abbastanza punti, però, le prestazioni erano superiori. Ci sono un sacco di cose da migliorare, bisogna ancora capire le caratteristiche dei giocatori. La strada è lunga, non si risolverà molto presto. Il Toro ha appreso tanto, soprattutto si è visto nell’ultima partita contro il Milan, sia nella fase difensiva sia nel dominio, nel possesso palla. In questo momento gira male, perché abbiamo concesso poco o niente. C’è da migliorare la concretezza, ma se si molla un attimo diventa facile tornare indietro. Rimane il fatto che i punti sono pochi”.
Juric prosegue: “Io penso che su tante cose c’è stata una svolta. La squadra è in crescendo, ma il calcio non è una certezza. Bisogna stare molto attenti, magari fai tre passi in avanti e poi vai indietro su tutto. Stiamo crescendo nel modo di giocare, nel muovere la palla, con giocatori che hanno fatto fatica o non sono stati neanche considerati. Se la squadra si esprime così e non ha raccolto, come sarà quando si esprimerà meno bene? Questa è la mia domanda. Domani affrontiamo una squadra che negli ultimi anni ha fatto molto meglio del Torino, non dobbiamo prenderla come una partita normale”.
Juric sulla maturità della squadra e sui leader: “Noi siamo in un processo di cambio di leadership e di generazione. Le gerarchie si sono un po’ capovolte. A volte io sento la maturità, a volte meno. Magari giocatori che adesso giocano prima non contavano molto nello spogliatoio. I nuovi leader devono nascere ancora. Molti giocatori che abbiamo ancora sono silenziosi, non si sentono in grado di comandare. Mandragora ha un po’ queste caratteristiche di uno che riesce a dire la parola giusta. Adesso questa squadra si sta formando con la gerarchia diversa rispetto al passato”.
“Belotti? Le sue sono state parole chiare”
“Ancora siamo nella fase della costruzione, che non è facile con le vecchie gerarchie. E’ molto più complesse, sia per il gruppo che per l’allenatore. A Verona è stato più facile, con sedici giocatori nuovi. Belotti e Sanabria? Il Gallo poteva fare due gol a San Siro, vorrei che lavorasse con calma e serenità, che accrescesse la sua condizione. Sanabria può ancora migliorare su tante cose, per me è una cosa bella poter contare su tutti e due”.
Juric ancora su Belotti: “Se andrà in Nazionale? Non credo. Mi viene voglia di proteggerlo, va a mille e ci ha dato segnali positivi. Adesso tutti si aspettano che lui torni e voli, voglio che lavori con serenità. Entrerà nel massimo della sua forma dopo un periodo”. Sul mercato: “Dobbiamo acquisire credibilità davanti al pubblico nelle prossime partite. Voglio acquisirla davanti al presidente, poi mi auguro che mi ascolti di più rispetto all’estate, che sicuramente non è stato quello che è successo”.
“Io con Belotti ci ho parlato all’inizio, lui mi ha detto di voler rimanere e poi di voler valutare a fine stagione come continuare la sua carriera. Quando uno rifiuta tanti soldi io ci credo, è un ragazzo pulito. Se lui farà bene si crescerà. Poi si prenderà una decisione, ma le sue parole sono state chiare, belle e pulite. La Samp? Ha difensori molto forti, ha preso uno come Dragusin che è fortissimo per giocare a tre. Poi sono rimasti tutti. Come tutte è un po’ là, si trovano un po’ di difficoltà di gioco e risultati. D’Aversa è un allenatore importante”.
“Verdi comincia a essere disponibile. Pjaca sarà a posto dopo la sosta. Ansaldi? Ha capacità molto importanti in certe partite, quelle in cui attacchiamo di più. L’altro giorno ha fatto una partita stupenda. Perderlo è una grande mancanza”.
“Bisogna conquistare tutto. Abbiamo uno staff medico che mi piace molto, lo staff che ho trovato qui, ad esempio il preparatore dei portieri, mi piace. Bisogna conquistare la fiducia del presidente, dobbiamo conquistarlo partita dopo partita, allenamento dopo allenamento. Il Filadelfia non è il massimo per una squadra di calcio, quelle vele non sono il massimo, capisco le lamentele della gente, fanno tanto rumore quando c’è vento il vento. Adesso abbiamo uno spazio nostro dove si fa colazione, abbiamo le crioterapie, un nutrizionista. Non è un centro sportivo classico ma ti adatti. Fino ad adesso la società tutte le cose che abbiamo chiesto ce le ha date”.
“Se ho in mente un Toro da Europa? Io mi voglio prendere le responsabilità Sono stato troppo permissivo, dovevo essere più cattivo. Voglio creare una squadra forte, vengo qui con tre anni di contratto, devo far crescere questa squadra piano piano. Voglio arrivare al massimo possibile. Non lo faccio da solo, lo faccio con la proprietà. Dobbiamo continuare a fare passi in avanti, nella cattiveria, in maturità, nei leader. Dopodiché mi auguro che la mia parola abbia un peso maggiore, perché nell’ultimo mercato non è stata ascoltato. Perché poi sono io che sono esonerato, il mio staff va a casa. Dobbiamo alzare il livello su tutto. Dobbiamo migliorare altre cose partita per partita. Traguardo? Non c’è, però voglio che si veda la crescita della squadra. Dove possiamo arrivare dipende da mille fattori. La mia idea, se hai tre anni di contratto, è questa: ci vogliono tre anni perché c’è tanto da fare”.
“Ci sono cose che noi accettiamo e poi alla fine pagano gli allenatori. Accetti certe situazioni che sai che sono sbagliate. Devi essere più convincente e io in certe situazioni non lo sono stato. Devo dare qualcosa per poi ottenere l’altro. Domani vedo una partita durissima, ma sono anche stra-soddisfatto, vedendo Lukic, Bremer, Buongiorno: cose interessanti. Domani bisogna fare punti e crescere: alla fine dipendiamo dai risultati”. Juric ancora su Belotti: “Lui deve giocare per entrare in forma. Ma schianta se deve fare sempre novanta minuti dopo cinquanta giorno di assenza. Il percorso che stiamo facendo con lui è ottimo, pian piano. Poi al primo posto c’è sempre il Torino, il risultato, poi pensiamo alle cose individuali”.
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